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Oppenheim Dennis
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  • a cura di: Lóránd Hegyi
  • Anno: 2006
Oppenheim Dennis

Figura chiave della Land Art, della Body Art e dell’Arte Concettuale degli anni 1960 e 1970, Dennis Oppenheim muove la sua ricerca artistica in un contesto di interdisciplinarità, descrivendo la sua opera come un processo di “meccanica mentale”, capace di far emergere le relazioni che intercorrono fra i sensi, lo spazio e la mente, verso un recupero della percezione sinestetica. Dagli Earthwork, ai lavori che si relazionano a luoghi pubblici, l’artista trasforma le sculture negli spazi stessi, facendo emergere relazioni sensoriali e spazi percettivi, dove fluorescenti tubi di acciaio, lampadine e resine, in analogia con le strutture elementari del cosmo, diventano elementi monolitici, che tautologicamente rappresentano la loro indipendenza, il loro valore. L’intervento con cui Oppheneim si relaziona a VOLUME! è una rivisitazione di tematiche affrontate in un suo precedente lavoro: WHIRLPOOL, opera messa in atto nell’estate del 1973, in California, dove un aereo che rilasciava idrogeno liquido, disegnava nell’aria un vortice di fumo bianco, l’occhio della tempesta. Nella stanza più grande di VOLUME!, il vortice è ora proposto in una riconfigurazione materiale, rilasciando il fumo prodotto dai camini di due piccole strutture abitative rovesciate sul pavimento e ad esso collegate; nel resto dello spazio espositivo, elementi luminosi occupano la parete, accompagnando il percorso. La visione proposta pone lo spettatore in orbita, spingendo l’immaginazione verso un’espansione territoriale.

Bio

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