2016
Felix Schramm
Dal 1 dicembre 2016 al 13 gennaio 2017 la Fondazione VOLUME! presenta la nuova configurazione dei suoi spazi, frutto del lavoro di Felix Schramm, DUO, a cura di Davide Sarchioni e della Fondazione VOLUME!.
I muri dello spazio in Via San Francesco di Sales perdono la loro funzione di limite, la loro continuità viene interrotta ed esplodono in frammenti che si intersecano invadendo l’orizzonte visivo.
La dissoluzione delle strutture esistenti diviene costruzione di una scena da cui l’opera prende corpo, in cui ogni elemento è fortemente controllato dall’artista, a partire della fase progettuale, fino al completamento dell’opera stessa.
Schramm sottopone lo spazio ad una pressione fisica e partendo dalla struttura, principio fondamentale della sua azione, mette in moto un complesso sistema in cui architettura, luce e pittura si fondono nel tentativo di dare vita ad un’opera d’arte totale.
L’ambiente si fa scultura attraverso un’indagine sulle potenzialità della materia che cambia e si piega, in un processo che è sia di costruzione e di apertura, generando frammenti e spazi vuoti, sia di distorsione, tendendo le superfici ortogonali fino al punto di rottura.
Schramm agisce sull’architettura rendendola attraversabile, mette in comunicazione spazio reale e spazio illusorio, altera la percezione grazie alla compresenza di entità opposte e complementari: realtà e finzione, vuoto e pieno, luce e ombra. L’artista ripensa la sua opera mettendo in scena un ambiente che richiama le macchine barocche e gli sfondati illusori: l’opera rivela il contenuto delle pareti e mette in comunicazione gli spazi, creando una realtà non canonica, fatta di prospettive multiple e policentriche. Data l’impossibilità di un punto di vista univoco, lo spettatore è costretto ad un movimento continuo per indagare lo spazio e al confronto con sensazioni mutevoli fra attrazione e repulsione, meraviglia e inquietudine, scaturite da un forte coinvolgimento emotivo.
- Mostra: Duo
- Anno: 2016
- Curatore: Davide Sarchioni e Fondazione VOLUME!
Khebrehzadeh Avish
"Il titolo di questa mostra fa riferimento alle teorie di Sant’Agostino sul concetto di Tempo. In questa occasione ho rivisitato i miei lavori di 20 anni fa, riflettendo sulla mia vita. In un certo senso è la stessa cosa che si fa osservando le stelle: si riflette sul passato, come le stelle riflettono quanto successo loro milioni di anni fa”.
Avish Khebrehzadeh
Dal 12 aprile la Fondazione VOLUME! ospita Time Past Hath Been Long, un lavoro di Avish Khebrehzadeh. L’opera che l'artista iraniana concepisce per gli spazi della Fondazione VOLUME! è il compimento di una ricerca che ha inizio vent'anni fa. Il progetto trae ispirazione dall'importante trattato del X secolo sulle stelle fisse, dell'astronomo persiano Abd al-Rahmān al-Ṣūfi. Scritto in lingua araba, il libro richiama l'opera di Tolomeo e le più rilevanti ricerche astronomiche dell’età classica, riportando illustrazioni che descrivono ogni costellazione, facendo riferimento alla loro posizione così come alla magnitudine ed al loro colore apparente.
Avish Khebrehzadeh riprende le immagini di questo manoscritto, ponte tra oriente e occidente, e con la visionarietà e la profondità che contraddistingue la sua poetica, nel corso di molti anni, rielabora ogni illustrazione.
Per la cultura persiana, immagini ed illustrazioni rivestono un ruolo determinante nella costruzione di qualsiasi forma espressiva, ed è riprendendo quest'aspetto che con fine ironia, Avish Khebrehzadeh riformula le sue visioni, costruendo narrazioni e tessendo relazioni capaci di descrivere tempi e spazi ricodificati.
Time Past Hath Been Long è un percorso di disegni ed animazioni che invita lo spettatore ad una metaforica immersione all'interno di uno spazio e di un tempo fatto di immagini cosmiche, dove a fare da tramite fra terra e cielo è Pegaso, il cavallo figlio della notte, portatore di vita e di morte, che ha nelle orecchie il soffio divino.
Da Al-Ṣūfi fino a noi, da oriente a occidente, dalla terra al cielo, questo il Tempo, questo il viaggio al quale ci invita l'artista.
- Mostra: Time past hath been long
- Anno: 2016
- Curatore: Claudia Gioia
Branzi Andrea
Andrea Branzi, progettista e teorico, nel 1966 è stato co-fondatore del gruppo Archizoom e del movimento radical, una delle esperienze più incisive e interessanti dell’architettura del Novecento a livello internazionale.
Invitato a confrontarsi con l’identità e gli ambienti della Fondazione VOLUME!, Branzi ha concepito l’opera come un saggio su una nuova "drammaturgia" del progetto, un manifesto scritto attraverso lo spazio e gli oggetti. Nodo centrale della mostra "Anime" è il tema del ciclo della vita e della morte in un continuo fluire. Un tema questo da sempre trascurato dalla disciplina del progetto e più che mai attuale oggi, in un pianeta popolato da 7 miliardi di persone e devastato da guerre di religione. La Fondazione VOLUME!, con la sua storia stratificata, e la città di Roma offrono a Branzi l’occasione di dialogare con le presenze più o meno sotterranee delle anime scomparse e della natura per proporre un messaggio quanto mai vitale. Branzi interviene sullo spazio espositivo per raccontare, attraverso i suoi oggetti - che non sono più strumenti di arredamento, ma testimoni parlanti del presente - storie e riflessioni sulla corrispondenza tra i concetti di vita e di morte. Durante l’inaugurazione sarà presente l’autore per raccontare lo spirito dell’operazione, attraverso una speciale visita guidata all’interno dell’installazione.
- Mostra: Anime
- Anno: 2016
- Curatore: Emilia Giorgi