1998

Kounellis Jannis

Kounellis Jannis

L’intervento che Jannis Kounellis pensa per VOLUME! si unisce a quello di Pirri, con una discrezione che non può che arricchirne gli stimoli. Creando una sorta di microambiente, all’interno di uno stretto passaggio tra due stanze, l’artista fa sedere su un alto sgabello una giovane donna nuda al nono mese di gravidanza, illuminando il profilo del suo corpo, per mezzo della fioca luce di una lampada ad olio che pende dall’alto. Quando la donna uscirà dal quadro, due armadi con ante specchiate, sospesi al soffitto tramite delle corde sul retro, la sostituiranno. All’interno di una grammatica delle proporzioni, le misure di questo microambiente sono connesse a quelle del corpo umano, richiamando la centralità dell’uomo nel dramma dell’esistenza. La presenza viva della donna, in uno dei momenti che più caratterizzano la dolcezza ed il mistero della sua natura biologica, fanno sentire all’osservatore l’imbarazzo dell’insinuarsi in una riflessione privata, quanto universale; il profilo della donna, la collocazione dei due armadi, ritagliano nello spazio una geometria nuova, un vuoto ed un pieno, nell’eterno scambio dialogico tra corpo e materia, rappresentazione e realtà, controllo e tensione.

  • Mostra: Senza Titolo
  • Anno: 1998
  • Curatore: Testi di A.Bonito Oliva, P.Montani, D.Lancioni, M.Codognato

Kummer – Nunzio

Kummer – Nunzio

L’intervento negli spazi di VOLUME! è in quest’occasione, frutto della coabitazione di due artisti con linguaggi e percorsi differenti, come a voler documentare un lavoro dialogico che risulta meditato e composto. Kummer installa, nella stanza più grande dello spazio, due grandi modelli anatomici di occhi umani, in vetro di Murano, che, come strappati dalle orbite, conservano integri muscoli e nervi, attraverso i quali pendono dal soffitto. Anche Nunzio, propone una visione verticale, fissando ad un’arcata del soffitto sottili lamine di legno di rovere combusto, che, come gocce di catrame, colano dalla struttura, morbide e sensuali, intralciando lo spazio visivo e ostruendo il passaggio alle altre zone. In un corridoio bianco, che si presenta nell’architettura dello spazio, come un luogo privato, Nunzio incide l’intonaco della parete, come scalfendone la pelle, con infinite linee parallele; per ultimo posiziona nello stretto anfratto tra le due stanze, un bozzolo oblungo, cavo nell’interno, anch’esso realizzato tramite l’assemblaggio di liste di legno, fluttuosamente sagomate. Sia per Kummer che per Nunzio, la riflessione ruota attorno alla luce, alla percezione di essa, alla verità, attraverso un gioco semiotico di allusioni e rimandi , nella riflettente levigatezza dell’organo responsabile della visione, per il primo, nella perentorietà del nero assoluto della combustione, per il secondo, come se i suoi oggetti fossero vivi, serbando il segno di ciò che li ha trasformati.

  • Mostra: Senza Titolo
  • Anno: 1998
  • Curatore: Mario Codognato

Pirri Alfredo

Pirri Alfredo

Alfredo Pirri inaugura lo spazio di VOLUME!, consentendogli di divenire altro da ciò che è stato. Il luogo e l’artista dialogano in un percorso ritmato in vari stazionamenti che svelano tracce inaspettate. Lo scenario è ‘ferito’ da un incisivo taglio nella pavimentazione del corridoio, che rimanda al letto del Tevere, mentre delle sculture in ferro completano l’ambiente. Una scala in legno fa da passaggio/cerniera alla seconda tappa, sull’accompagnamento del rumore di oggetti in caduta libera proveniente da tre altoparlanti stretti nell’angolo. Ogni punto prepara al successivo, fino all’ultima sala, dall’artista detta “del salto”, in cui un’apparente instabile pedana traghetta al termine del percorso, verso una tenda diaframma. In coincidenza dell’intervento di Kounellis, l’artista tornerà a rivisitarne l’impostazione, sistemando lungo la frattura del corridoio cento maschere dalla tormentata espressione sospese su insolite aste e rimescolando, nell’ultima sala, alcuni elementi utilizzati precedentemente. Un leggero strato di calce bianca, si deposita ora sugli oggetti come a renderli asettici, come per “assorbire le cose lasciandone intravedere i contorni e disinfettando il ricordo del lavoro precedente.”(Alfredo Pirri). Luogo e azione creativa si intrecciano divenendo termini essenziali dello stesso discorso, legandosi in un equilibrio in cui l’uno è necessario all’altro.

  • Mostra: Senza Titolo
  • Anno: 1997
  • Curatore: A.Bonito Oliva, P.Montani, D.Lancioni, M.Codognato

Rüdiger Bernhard

Rüdiger Bernhard

Il lavoro di Bernhard Rüdiger per VOLUME! ha completato il primo lotto di esposizioni a cui hanno lavorato Alfredo Pirri prima e Jannis Kounellis poi, realizzando un’opera da lui stesso definita “particolare”, in quanto autonoma e capace di sfuggire ad un senso unidirezionale in favore di una azione di costante rigenerazione del significato. Per raggiungere l’obbiettivo è stato necessario un dialogo tra opera e ambiente espositivo, risolto in parziali modifiche nel punto non impegnato dall’installazione di Alfredo Pirri, che hanno creato una nicchia oblunga, tutt’oggi presente all’interno dello spazio espositivo, conclusa da una finestra e costituita da una volta raddoppiata specularmente nel pavimento. Al suo interno è stata collocata la scultura in materiale ceramico composta da due bracci elicoidali ancorati al pavimento. L’impressione è quella di un movimento avvitato su se stesso e bloccato da una griglia simile al quella della finestra, oltre la quale pare ripetersi la struttura dell’installazione. Il senso di assolutezza e di sacralità che ne è conseguito, è determinato da un’azione di totale integrazione e dialogo tra la porzione di spazio e l’opera, rendendosi l’uno necessario all’altra. Un’ idea di compattezza, sostenuta anche da una luminosità intensa ed omogenea e da una impraticabilità dell’area che ha costretto l’osservatore ad arrestarsi e a sostituire ad una distratta partecipazione fisica, un’adesione intellettiva e mentale.

  • Anno: 1998
  • Curatore: A. Bonito Oliva, P. Montani, D. Lancioni, M. Codognato