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Van Buren Richard - Sarra Sergio - Esposito Bruna

Van Buren Richard - Sarra Sergio - Esposito Bruna

L’esposizione di Bruna Esposito, Sergio Sarra e Richard Van Buren, si materializza in soluzioni apparentemente indipendenti, ma intimamente imbrigliate dal termine comune dello spazio. Ciascuno ne lascia emergere un lato su cui registrano la propria presenza e con cui instaurano una relazione. La loro temporanea convivenza ha restituito, infatti, tre diverse traduzioni del luogo in dimensione metaforica e macchina poetica insieme. Bruna Esposito è ricorsa a materiali estranei alla consueta comunicativa artistica. Uno strato di terra ha cosparso il pavimento del corridoio, sistemando su di esso un sampietrino divelto da una strada urbana, esibito come nuova immagine sacra. L’interazione di Sergio Sarra si è data graficamente, con segni tracciati su supporti dislocati sulle pareti e con l’intervento di una ginnasta che, con movenze armoniche, è divenuta leggera componente dell’invisibile volume, inscrivendovi delicate ed impercettibili traiettorie. Anche Van Buren ha visualizzato un personale colloquio spaziale con le sue forme in bilico tra naturale ed innaturale, inscrivendole nelle pareti. Le tre soluzioni visivamente diverse l’una dall’altra, si sono così legate tra loro, partendo dallo spazio che ancora una volta, depurato dalla sua fisicità, ha mostrato un’anima astratta in cui immaginazione dell’osservatore e del creatore incontrandosi evaporano in uno sguardo metafisico inafferrabile, in un solo significato.

  • Mostra: Senza Titolo
  • Anno: 2000
  • Curatore: Fondazione VOLUME!

Vece Costa

Vece Costa

Gli interventi di Costa Vece, artista italo-svizzero, agiscono spesso nella volontà di far affiorare le identità invisibili del visibile, dando voce a ciò che è saputo ma taciuto, distinguendosi per l’intensità con cui la sua critica si esprime, attraverso messaggi iconografici che rimandano ai segni di una resistenza personale e sociale, denuncia diretta ad una società civile incapace di riconoscere la ricchezza delle alterità. Un muro invade gli spazi di Volume!, protesta “architettonico-visuale”, volta a simboleggiare la separazione esistente tra le etnie di un paese, riferendosi in maniera più diretta, alle posizioni di intolleranza dei circoli politici estremisti nei confronti delle popolazioni straniere che vivono in Svizzera; dall’altra parte, un’area territoriale occupata ridefinisce uno spazio, un luogo che l’artista destina idealmente ai membri di qualsiasi comunità straniera, assolutamente negato al visitatore. Lamiere e filo spinato compongono la trincea, oltre questa, scritte di protesta e graffiti richiamano lo scenario metropolitano, quel non-luogo che subisce per primo l’effetto di un potere spaziato. Trasformando poi l’unica area calpestabile dello spazio in un campo performativo, l’artista incendia un’auto, facendone rimanere la carcassa, richiamo quanto mai immediato ad una memoria iconografica che rimanda alla guerriglia urbana, spesso unico mezzo di protesta per quelle voci che altrimenti resterebbero schiacciate dagli ingranaggi del potere.
  • Mostra: Revolution/Patriotismo
  • Anno: 2005
  • Curatore: Lorenzo Benedetti ed Emanuela Nobile Mino