And the flowers too
And the flowers too
con opere di
Chiara Camoni
Adelaide Cioni
Isabella Ducrot
Jeff Gibbons
Allison Grimaldi Donahue
Jonas Mekas
Kayako Oki
Shimabuku
Vincenzo Simone
e una performance di Leon Manjivan
in collaborazione con Davide Ferri
testi di Davide Ferri e Jo Melvin
Museo Orto botanico, largo Cristina di Svezia 23a, Roma
Inaugurazione sabato 16 ottobre dalle 13 alle 18
Dal 16 ottobre la Fondazione VOLUME! presenta And the flowers too, una mostra sulla pratica del dipingere, disegnare, ritrarre fiori, come modo poetico di rapportarsi al mondo, che porta i lavori di Chiara Camoni, Adelaide Cioni, Isabella Ducrot, Jeff Gibbons, Allison Grimaldi Donahue, Jonas Mekas, Kayako Oki, Shimabuku, Vincenzo Simone e Leon Manjivan all’interno delle serre del Museo Orto Botanico di Roma.
And the flowers too si concentra sulla pratica del dipingere, disegnare, ritrarre fiori, come modo poetico di rapportarsi al mondo. Alcuni dei lavori proposti sono nati durante l’ultimo anno come esercizi estemporanei o quotidiani, o come tentativi di racconto di cose viste sul tavolo della cucina, in giardino, o negli immediati dintorni di case e studi; altri sono di qualche anno fa e testimoniano il continuo e tacito sguardo che gli artisti rivolgono ai fiori. Ogni serie inoltre ne ha idealmente chiamata un’altra e tutte le serie, insieme, descrivono una trama di rapporti e predilezioni attorno alla poetica di Adelaide Cioni, da cui è partita la selezione dei lavori presentati.
And the flowers too è dunque una mostra di fiori, una mostra inevitabilmente minima e frammentaria su un soggetto cardine della storia dell’arte, che però offre la possibilità di riflettere su alcuni aspetti e problemi della figurazione del nostro tempo e della rappresentazione in generale: esiste ancora una spinta verso i generi tradizionali? Verso la rappresentazione dell’ordinario come desiderio condiviso dall’artista e dall’osservatore? E quali ambiguità e inquietudini sono sottese alla rappresentazione dell’ordinario? E come si configura la delicata relazione tra l’artista che sceglie di ritrarre fiori nella solitudine dello studio e il mondo fuori dallo studio?
In occasione dell’inaugurazione ci sarà una performance di Leon Manjivan e una lettura di alcuni ospiti che sono stati invitati a condividere una pagina sul tema dei fiori. La mostra è accompagnata da una piccola pubblicazione con gli scritti degli artisti, e di alcuni degli ospiti invitati.
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La Fondazione VOLUME! è una fondazione d'arte contemporanea senza scopo di lucro a Roma, che lavora dal 1997 per produrre e promuovere l'arte contemporanea internazionale.
VOLUME! nasce nel 1997 in una ex vetreria a Trastevere. Fondata da Francesco Nucci con il supporto di artisti, curatori e creativi, lo spazio diventa presto un laboratorio di idee, proponendo un progetto insolito e inclassificabile: dare agli artisti la possibilità di considerare lo spazio come un corpo vivo, con le sue peculiarità, la sua storia, la sua versatilità, potendo ripensare lo spazio modificandolo in modo che diventi parte dell'opera, creando ogni volta qualcosa di diverso che possa stimolare nello spettatore nuove emozioni
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Chiara Camoni (1974, Piacenza IT) vive e lavora a Fabbiano, un paese di montagna sulla costa versiliese nel nord della Toscana. Il suo lavoro è stato recentemente presentato in mostre personali a MOSTYN, Llandudno, Galles, e al Middlesbrough Institute of Modern Art, UK (entrambe nel 2019). Nel 2020-21 ha partecipato a Fuori, XVII Quadriennale di Roma al Palazzo delle Esposizioni, Deux sœurs, CAPC, musée d'art contemporain de Bordeaux, Bordeaux, FR, Io dico io - I Say I, La Galleria Nazionale, Roma, e alla mostra Artifices instables. Histoires de céramiques al Nouveau Musée National de Monaco - Villa Sauber. Ha in programma mostre personali al CEEAC di Strasburgo e al MAMbo di Bologna. È rappresentata da SpazioA, Pistoia, e Arcade, Londra e Bruxelles.
Adelaide Cioni (Bologna, 1976) ha studiato disegno a UCLA, Los Angeles, e si è diplomata in scultura all'Accademia di Belle Arti di Roma (2015). Laureata in storia contemporanea e con un master in traduzione letteraria, per dieci anni ha tradotto letteratura americana (John Cheever, David Foster Wallace, Lydia Davis, Richard Ford, AM Homes e altri). Nel 2012, terminata la traduzione dei diari di Cheever, ha deciso di smettere di tradurre letteratura, e di dedicarsi alla pratica artistica. Ha esposto il suo lavoro in spazi indipendenti e in luoghi istituzionali, in Italia e all'estero. Tra le sue mostre più recenti, Io dico io - I say I, La Galleria Nazionale, Roma, IT - 141. Un secolo di disegno in Italia, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Bologna - Painting stone, Villa Lontana, Roma, Forma, colore, gusto, suono e odore, doppia personale con Guy Mees, P420, Bologna. È rappresentata da P420, Bologna.
Isabella Ducrot (Napoli, 1931, vive e lavora a Roma) è nota per il suo uso devoto del tessuto come materiale di partenza per i suoi dipinti. L’artista italiana, che ha iniziato la sua carriera artistica solo in tarda età, ha messo insieme una sublime collezione di tessuti antichi attraverso i suoi numerosi viaggi in Asia, provenienti principalmente da Turchia, India, Cina, Tibet e Afghanistan. Le recenti mostre personali di Isabella Ducrot includono Galerie Mezzanin, Ginevra (2020); Capitain Petzel, Berlino (2019); Galerie Gisela Capitain, Colonia (2019); e Spazio Parlato, Palermo (2018). Nel 2014 ha tenuto una mostra personale alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Nel 1993 e nel 2011 ha esposto alla Biennale di Venezia. Isabella Ducrot è anche autrice di numerose pubblicazioni, tra cui Women's Life, 2021;La stoffa a quadri (tradotto e pubblicato anche in inglese comeThe Checkered Cloth), 2019;Suonno. Il sonno e il sogno nella canzone napoletana, 2012; Fallaste Corazón, 2012; Pensiero religioso ed elettricità , 2011; La Matassa Primordale, 2008; e Bianca di Pelle, 1995. È rappresentata dalla Galerie Gisela Capitain, Colonia.
Jeff Gibbons ha studiato alla Hornsey School of Art, 1981-84 e alla London University 1989-91. Vincitore del John Moores Awards 1995 e del NatWest Art Prize, 1997 e 1998. Mostre personali dal 2016: Obvious & Obscure, The Vestry Room, Londra, Rue des Trois Visages, Arras, Francia;Glorious Failure, St. Andrew's, Waterloo, Londra; Umbrian Umbrella, Fishing for Compliments, nell'ambito della rassegna Spoleto X˚ ed. Viaggiatori sulla Flaminia, Italia;This, Westminster Reference Library, Londra; A Bigger Pr-o-file, con Joschi Herczeg, Flat Time House (FTHo), Londra; The Studio of The Greatest Painter in England, Hackney, Londra; Volare, Madonna Del Pozzo, Spoleto, Italia, Volare/Cantare, Campello sul Clitunno, performance di apertura, Primavera Italia, NowHere, Factual Nonsense, The Dock, Carrick-on-Shannon, Irlanda. Mostra Painting in the Closet in coincidenza con 'The Feuilleton: Sarò testimone": Piggy-backing-from dall'Edicola' Spoleto e MACRO Roma, Italia - Progetto di Jo Melvin. Floating Book, lancio del libro. Mostre collettive includono: Make-shift, Black Barn, Norfolk; Art of the Postcard, Handel Street Projects Gallery, Londra; 15 People Select Their Favourite Book, Spoleto, Italia; Language Games, Franca, Cannara (PG), Italia; MACHISMO, Villa Lontana, Roma. MACRO performance SLIP di Fabio Giorgi Alberti & Jeff Gibbons. MACRO, opera video,What do people do all day? come parte del The Feuilleton Project di Jo Melvin, Roma, Italia. Le pubblicazioni recenti includono, opuscoli:The Studio of The Greatest Painter in England;Bag Book - A Bigger Pr-o-file; This;Umbrian Umbrella, Fishing for Compliments. Libri: Floating Book; Cupboard Love; P'ain'ting The-Ism . Il suo lavoro è in collezioni nel Regno Unito, Italia, Spagna, Paesi Bassi e Stati Uniti.
Allison Grimaldi Donahue (Middletown, Conn. USA 1984) è una poetessa, scrittrice e traduttrice. È autrice di Body to Mineral (Publication Studio Vancouver 2016) e On Endings (Delere Press 2019). Ha scritto su Another Gaze, Prairie Schooner, Los Angeles Review of Books, Brooklyn Rail, BOMB, FlashArt, Nero e altre riviste. Ha tenuto spettacoli al Gavin Brown di Roma e allo Short Theatre. È stata scrittrice in residenza al New York Center for Book Arts e alla Bread Loaf Conference, oltre che artista in residenza al Mass MoCA e al MAMbo di Bologna. La sua traduzione di Autoritratto di Carla Lonzi sarà pubblicata nel 2021 da Divided Publishing. Attualmente è borsista alla Sommerakademie Paul Klee di Berna. Vive a Bologna.
Leon Manjivan è un artista e un autodidatta. Il suo atteggiamento è influenzato da Ursula Le Guin, Soren Kierkegaard e Aspasia. La conversazione deve avvenire per strada e l’istruzione si può trovare dappertutto, incluse le sale da concerto, i mercati, i teatri, le biblioteche, gli studi, gli alberghi, i bar, le gallerie, i musei, le stazioni e i mezzi di trasporto pubblico. Manjivan opera in varie maniere all’interno dello spettro visivo dei meccanismi culturalmente distribuibili che possono assumere molteplici forme. Partecipa dall’interno e dall’esterno a mostre in Giappone, Australia, Sud Africa, Polonia, Italia, Croazia, Olanda, Irlanda gli Stati Uniti e nel Regno Unito. Fra le ultime apparizioni di Manjivan, un festival di poesia nel Galway, in Irlanda e a Summerhill, Edinburgo. Manjivan è europeo, cosmopolita, itinerante, e ha tre passaporti.
Jonas Mekas (1922, Semeniškiai, Lituania - 2019, New York City, USA) è stato una figura centrale del cinema d'avanguardia, è stato regista, poeta, artista e archivista.
Nel 1954, insieme a suo fratello, fondò la rivista Film Culture, che presto divenne la più importante pubblicazione cinematografica degli Stati Uniti. Nel 1958 iniziò la sua rubrica Movie Journal sul Village Voice. Nel 1962 fondò la Film-Makers' Cooperative, e nel 1964 la Film-Makers' Cinematheque, che alla fine divenne Anthology Film Archives. Durante tutto questo tempo continuò a scrivere poesie e a fare film. Ha pubblicato più di 20 libri di prosa e poesia, che sono stati tradotti in più di dieci lingue.
Il film di Mekas The Brig è stato premiato con il Gran Premio alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1963. Altri film includono Walden (1969), Reminiscences of a Journey to Lithuania (1972), Lost Lost Lost (1975),Scenes from the Life of Andy Warhol (1990),Scenes from the Life of George Maciunas (1992),As I was Moving Ahead I saw Brief Glimpses of Beauty (2000), Letter from Greenpoint (2005), Sleepless Nights Stories (2011) e Out-takes from the Life of a Happy Man.
A partire dal 2000, Mekas ha ampliato il suo lavoro nell'area delle installazioni cinematografiche, esponendo alla Serpentine Gallery, al Centre Pompidou, al Musée d'Art moderne de la Ville de Paris, al Moderna Museet (Stoccolma), al PS1 Contemporary Art Center MoMA, a Documenta di Kassel, al Museum Ludwig di Colonia, allo State Hermitage Museum di San Pietroburgo e alla Biennale di Venezia.
Kayako Oki (Fukuoka, Giappone, 1987) si è laureata al Dipartimento di Belle Arti (Textile) della Tohoku University of Art and Design. Ha iniziato a fare cinema durante l'università e ha continuato a lavorare con una serie di progetti "textilm" incentrati sulle somiglianze tra film e tessuti.
Spinning Light (2012) è stato mostrato in vari festival internazionali, tra cui l’Internationale Kurzfilmtage Oberhausen 2013 e The 8 fest Small-Gauge Film Festival 2015. Ha anche realizzato una sequenza di apertura ufficiale per lo Yamagata International Documentary Film Festival 2011, mentre ha collaborato con musicisti acustici come Haruka Nakamura creando un film speciale per il loro spettacolo dal vivo. Shades of Safflower-dyed Celluloid (2015) è stato selezionato dall'Internationale Kurzfilmtage Oberhausen 2016. Le sue opere sono state mostrate all'Internationale Kurzfilmtage Oberhausen 2019.
Shimabuku (Kobe, Giappone, 1969) ha studiato al College of Art di Osaka e poi all'Art Institute di San Francisco prima di trasferirsi a Berlino nel 2004 dove ha vissuto per dodici anni. Dal 2016 vive a Naha, sull'isola giapponese di Okinawa, luogo d’origine della sua famiglia. Le sue opere mirano a rendere strano il familiare e sono spesso ispirate ad aneddoti privati, piccoli dettagli della natura, esperienze collettive o scoperte umoristiche e poetiche fatte mentre viaggiava. Le sue performance e installazioni propongono nuovi modi di vivere e nuovi metodi di comunicazione. Ha esposto il suo lavoro in tutta Europa, Asia e America. Più recentemente ha avuto mostre personali al Nouveau Musée Nationale Monaco, Le Cedrac, Parigi, FR, Denver Art Museum, USA, e National Museum of Art, Osaka, JP, e ha partecipato a mostre collettive al Museum Tinguely, Basilea, CH, Moderna Museet, Malmo, FI, e alla 57a Biennale d'Arte di Venezia, IT.
Vincenzo Simone (Seraing, Belgio, 1980) vive e lavora a Bologna (IT) Tra le mostre recentiTorte teschi e altre storie, Gelateria Sogni di Ghiaccio, Bologna; Selvatico, White Noise Gallery, Roma; Lettura e conversazione con Allison Grimaldi Donahue sulla ricerca dell’artista e sui dipinti di Giorgio Morandi, al MAMbo, Bolognadove è stato tra gli artisti selezionati in residenza presso il Nuovo Forno del Pane; Quadreria, Studio Sales, Roma. View Openwork a focus on painting, Monitor Gallery Roma, 2019 - Le petit séjour, Pierre Poumet Gallery (hors les murs), Marsiglia. Ordinestraneo, Bologna; Nature morte -solo show- Galleria Pierre Poumet, Bordeaux; La collezione H.P., Operativa Arte Contemporanea, Roma. 2017; In nessun modo, Galleria Pierre Poumet, Bordeaux; There is no Place like home, Lungotevere, Roma. Tra le residenze a cui ha partecipato SENZABAGNO - Open work, un focus sulla pittura, in conversazione con Irene Sofia Comi, Pescara, 2019. GAFFdabasso, Lab04/Room, Milano, 2017. Ultrastudio, Alabastri, Pescara, 2016. Auto, Omegna, 2015.
La mostra è realizzata con il sostegno di
Con un ringraziamento speciale alla famiglia di Jonas Mekas e a Re:Voir
INFO
And the flowers too
Chiara Camoni, Adelaide Cioni, Isabella Ducrot, Jeff Gibbons, Allison Grimaldi Donahue, Jonas Mekas, Kayako Oki, Shimabuku, Vincenzo Simone, Leon Manjivan
in collaborazione con Davide Ferri
testi di Davide Ferri e Jo Melvin
Orto botanico di Roma, largo Cristina di Svezia 23a
Inaugurazione: sabato 16 ottobre dalle 13 alle 18:00
Performance alle ore 16
Letture alle ore 17
La mostra sarà aperta al pubblico dal 16 ottobre al 14 novembre
sabato e domenica dalle 12 alle 18, e su appuntamento
Info: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Press Office: Roberta Pucci – This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. mob 3408174090