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De Meo Carlo
Democrazia
Un percorso all’interno di una realtà immaginifica, quella proposta da Carlo De Meo, per gli spazi di VOLUME! fatta di oggetti quotidiani, accumulati, rielaborati, rimpiccioliti dal tempo e dalla memoria, che fluttuano all’interno di tempi e spazi personali, “sono pensieri per-versi”, come recita una frase scritta a matita fra un muro e una colonna, così che nella lettura, si possa giocare simultaneamente con la prospettiva e col senso, elemento simbolico, della poetica dell’artista, della sua Demeocrazia. Si inizia con una visione spazialmente traslata di una casa vuota, senza soffitto a senza tramezzi, col pavimento costruito sulla parete laterale della stanza, da cui un omino, che sembra essersi generato dal pavimento, avendone la stessa pelle, guarda perplesso, mani in tasca, in seguito, visioni speculari ingannano lo spettatore, la scala oltre la quale ci si ferma, davanti ad uno specchio che non esiste, suggerendo una sensazione di “tilt”, parola scritta con le piastrelle in una nicchia dello spazio; simbologia di quel grande paradosso che è la realtà, ben resa dall’omino nero dagli occhi azzurri, che t’osserva da una fossa di catrame o da quello che nudo, risale faticosamente il fiume di cemento, dopo esser sbucato dall’oscuro condotto della vita o del senso. In fondo allo spazio espositivo, il grande wall painting site specific, che aiuta la visione speculare prodotta dallo specchio immaginario oltre la scala, realizzato per accumulazione “infinita” di forme e colori.