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Canevari Paolo
Mama

  • a cura di: Mario Codognato
  • Anno: 2000
Canevari Paolo

Rivelando esternamente un modo d’agire inconsapevole, l’arte bella si mostra, esprimendosi con una libertà che solo ad essa si confà, leggendo dietro le molteplici potenzialità della forma, del colore, del materiale, partorendo, facendo emergere aspetti reconditi attraverso un processo infinito di rigenerazione del senso; questo è ciò che l’arte di Paolo Canevari esprime, lo fa attraverso l’utilizzo di un materiale industriale, la camera d’aria, questo ciò che è riassunto nell’intervento che realizza a Volume!. Il tema della nascita, della rigenerazione, è l’aspetto intorno a cui ruota l’azione performativa, similitudine della condizione dell’artista, così come di ogni processo creativo; Mama, il nome della performance che l’artista mette in atto nella stanza più grande dello spazio espositivo, osservabile esclusivamente da una fessura che rievoca un’apertura vulvare, realizzata tramite lo schiacciamento di una grande camera d’aria, gonfiata ed incastrata fra gli stipiti di una porta; ciò che si osserva al di là, è ciò che in qualche modo ci si aspetterebbe: un feto, rappresentato da un attore, nudo, che immobile guarda il vuoto della stanza, legato al muro da un cordone ombelicale di gomma nera. La galleria diventa luogo di gestazione, l’osservatore un voyeur che partecipa all’esperienza dell’artista, partecipando alla condizione che ogni uomo sente come propria, aprendosi alle infinite generazioni di senso che l’arte stimola.

Bio

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