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Botta Gregorio
Accendere una lampada e sparire

  • a cura di: Achille Bonito Oliva
  • Anno: 2009
Botta Gregorio

Come si ottiene “La massima energia visiva con il minimo segno”? Gregorio Botta lo fa attraverso l’utilizzo di opposti: semplice-complesso, pieno-vuoto, buio-luce, caldo-freddo. È cosi che l’artista crea il suo spazio: un luogo “che chiami alla concentrazione, all’intensità”. Un ambiente costruito su dei mattoni fatti di silenzio. Casetta, Afflato e Anello, le opere che l’artista realizza per VOLUME!, creano un percorso in cui esse agiscono nello spazio per mezzo di riflessi e flebili visioni. Prima opera del percorso una casetta bianca: forma apparentemente conclusa che, ad uno sguardo ravvicinato, rivela, attraverso un gioco di riflessi sulla parete contigua, movimenti circolari di flebili lumi che vivono al suo interno. Proseguendo, il suono costante di un respiro carpisce lo sguardo verso un alambicco di vetro installato sulla parete, dal cui movimento si genera un soffio che, diretto in un foro nel muro, fa vivere una fiammella. Di fronte, a chiudere il percorso, alla fine del corridoio ovale, la tremula luce riflessa sulla parete di un anello inciso nel pavimento dal fluire dell’acqua. In tutto il percorso, la consistenza della materia, la pesantezza del cemento sono trasposti nella leggerezza del fuoco come nella trasparenza dell’acqua. L’artista รจ l’artefice di equilibrati meccanismi capaci di instaurare un dialogo tra visibile e invisibile, dove apparenza e materia creano un mondo umbratile.

Bio

  • Galleria Weber
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