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Zaza Michele
Con Universo rivelato, opera che Michele Zaza pensa e realizza per gli spazi della Fondazione VOLUME!, le pareti grezze e neutre dello spazio espositivo si trasformano in uno spazio intensamente blu che, grazie ad una lieve illuminazione, acquisisce un carattere surreale e trasognato. Alcuni frammenti di pane sono fissati con dei chiodi sulle pareti. Questi disegnano delle linee e delle forme che, nella loro irriconoscibilità figurativa, costituiscono tuttavia dei tangibili e concreti segni emergenti dall’avvolgente colore delle pareti. Su alcune di esse vi è la proiezione di volti blu coperti da mani in movimento. L’onirico ambiente è completato infine da strutture tridimensionali in legno bianco che, appese alle pareti, riecheggiano le ali di un aeroplanino di carta.
- Mostra: Universo rivelato
- Anno: 2010
- Curatore: Fondazione VOLUME!
Zorio Gilberto
Gilberto Zorio crea all’interno di VOLUME! uno spazio visionario e, senza intaccare la struttura, se ne appropria con la collocazione strategica di singolari congegni. Bizzarri macchinari di essenziale eleganza, a metà strada tra antico e futuro, invadono lo spazio producendo, con il loro carattere giocoso, un’intrinseca energia. Si tratta di una forza generata dal loro moto, dall’equilibrio dei vari elementi, ognuno indispensabile all’altro. Trasparenti alambicchi, colorati liquidi e ripetuti rumori, sono alcuni degli elementi che costituiscono futuribili sculture, generatrici di pensieri. La stella è l’elemento guida. Essa accoglie il visitatore ancora come sostanza fisica, si fa traccia trafitta nella parete per darsi, finalmente, in uno spazio assoluto, immerso nel candore della luce bianca come risultato di un articolato processo di purificazione, come metafora di un miraggio irraggiungibile ma pensabile.
- Mostra: Senza Titolo
- Anno: 2000
- Curatore: Ester Coen
Zuffi Italo
Il lavoro site specific di Italo Zuffi, “Progetto per un esempio crudele” , è una delle infinite possibilità di significazione che lo spazio di VOLUME! può offrire e assumere insieme. In questa occasione l’architettura non si dà esclusivamente quale ambientazione, ma rimanendo un termine essenziale del dialogo instaurato dall’artista, diviene soggetto ed oggetto di un video. L’insolita idea non solo partecipa dello spazio in maniera inusuale, ma è anche la sovrapposizione di due momenti diversi ed essenziali. Il primo riguarda il filmato che si apre con le direttive di un attore istrionico che preannuncia e suggerisce quanto, in un secondo momento, i diciotto giovani interpreti insceneranno. In una sorta di film muto i personaggi dapprima immobili diventano parte dell’architettura, per poi divenirne agente rimodellante con il loro movimento. La seconda parte del lavoro di Zuffi consiste, invece, nell’intervento diretto sullo spazio che in parte ne modifica l’aspetto reinventandolo come teatrino sulle cui pareti verrà proiettato la storia che lo riguarda. La sfida dell’artista era quella di utilizzare VOLUME! come spazio vissuto e recitato, ma anche come movente e mezzo allo stesso tempo, innescando su di esso un complesso discorso tautologico. Nel lavoro dell’artista rimane, però, qualcosa di accennato, di non risolto, racchiuso nelle parole dell’attore che danno il titolo all’intero lavoro; «… Un atto di crudeltà» appunto, un’ipotesi aperta ancora da realizzare.
- Mostra: Progetto per un esempio crudele
- Anno: 2005
- Curatore: Lorenzo Benedetti